• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
Verbena Contents & Strategy

Verbena Contents & Strategy

Agenzia Marketing Brindisi

  • Homepage
  • Servizi
    • Social Media Marketing
    • Fotografia
    • Posizionamento SEO
    • Link Building
    • Consulenza web marketing
  • Contatti
  • Blog
  • Show Search
Hide Search
Ti trovi qui: Home / Social Media / Cos’è uno shadowban su Instagram?

Cos’è uno shadowban su Instagram?

Andrea Gabrielli · Lascia un commento

Non è assolutamente un mistero ormai che su Instagram si utilizzi qualsiasi tipo di mezzuccio per pompare i numeri degli account. Il risultato? Spesso si può incorrere in una penalizzazione temporanea conosciuta come shadowban.

Le tecniche per raggirare gli algoritmi sono piuttosto popolari nella gestione dei social media. Tuttavia il tempo ci ha dimostrato che prima o poi gli sviluppatori delle differenti piattaforme social riescono a trovare il modo di contrastare queste pratiche. Ricordi i famosi bot che si usavano fino a non molto tempo fa?

Una definizione e possibili cause dello Shadowban su Instagram

Che cos’è lo shadowban?

Si tratta di una limitazione della visibilità in cui può incorrere un account in seguito all’infrazione di una serie di regole. Instagram in nessun momento ha comunicato ufficialmente l’esistenza di questa misura punitiva. In nessun momento inoltre ha dichiarato a cosa è imputabile ne che si chiami shadowban. Tutto quello che abbiamo sono un paio di insinuazioni abbastanza irrilevanti fatte tramite twitter. Ne consegue che quello che sto per riportare di seguito si basa su articoli sparpagliati per il web che sembrano concordare tra di loro.

Cosa implica incorrere in uno shadowban? L’account viene messo in “ombra”. Vale a dire che l’algoritmo di Instagram non favorisce la diffusione dei tuoi contenuti tramite hashtag e posizione.

Insomma tu puoi postare ma le tue foto, video, stories, ecc. possono essere visualizzati solo da chi ti segue già. L’unica maniera per essere raggiunti da persone che non ti seguono è tramite la ricerca diretta del nome dell’account. In poche parole: ti viene negato il “favore” di essere trovato tramite posizionamento organico.

I tuoi post non possono andare a finire nella senzione “popolari” ne nella sezione “recenti” degli hashtag. Insomma una bella fregatura che frenerà il tuo account.

Shadowban Instagram, di cosa si tratta? Verbena Contents

Le cause dello shadowban

Puoi cercare tutte le spiegazioni che vuoi, nessuna sarà sicura al 100% dal momento che Instagram non ha diffuso nessun tipo di materiale a riguardo. Tuttavia, molti concordano in quelle che possono essere alcune delle cause più frequenti.

  • Eccessivo follow/unfollow. Se utilizzi la tecnica di follow/unfollow e forzi troppo le cose la cosa più probabile è che ti arrivi un ammonimento. Se insisti l’ammonimento si trasformerà in uno shadowban.
  • Troppi likes. Anche in questo caso, se esageri con i like verrai bannato
  • Accessi multipli. Instragram ha dichiarato guerra alle app di terze parti che offrono servizi accessori per i gestori di account. Dal momento che queste app utilizzano Ip vari che possono essere localizzati in varie parti del mondo, l’algoritmo tiene in considerazione per penalizzare account “sospetti”.
  • Essere segnalati spesso. Il fine ultimo dello shadowban è evitare che ci sia dello spam su Istagram. Quindi se utilizzi messaggi automatici, se cerchi di inviare link con fini commerciali e più in generale se contatti troppa gente in modo poco naturale, il rischio aumenta.

Come uscire dallo shadowban

Se stai leggendo questo articolo probabilmente è già troppo tardi e il tuo account è stato già penalizzato. Stai pubblicando ma non riesci a vedere le tue foto nel feed degli hashtag. Non entrare in panico e se non hai ancora letto i paragrafi precedenti dagli un’occhiata.

Ho lavorato con oltre 200 account di Instagram e purtroppo sono incappato in uno shadowban due volte. Nel mio caso, in entrambi i casi è stato a causa di un eccessiva attività di unfollow. Fortunatamente in entrambi i casi si trattava di account personali su cui facevo dei test per dei clienti. In entrambi i casi a causa di una svista ho effettuato l’unfollow di oltre 1000 account in una sola giornata. Il risultato fu un calo anomalo dei commenti e soprattutto dei like. Dopo qualche prova mi sono reso conto che i post nuovi non apparivano sotto gli hashtag che utilizzavo. Fantastico.

A questo punto per esigenze diverse degli account ho dovuto applicare soluzioni differenti. Fortunatamente si sono rivelate efficaci entrambi!

Fermare immediatamente qualsiasi tipo di attività

Semplicissimo. Sono stato completamente fermo finché non sono uscito dalla penalizzazione. Oltre a questo, ho svincolato l’account da tutte le app che stavo utilizzavo per reportistica e quant’altro. Dopo i primi 5 giorni ho pubblicato una foto random ogni due giorni con un hashtag che uso solo io per vedere se la foto appariva. Ho fatto vari tentativi ed ogni volta cancellavo la foto quando non funzionava. Dopo circa 10 giorni l’account è stato sbloccato e ha ripreso a funzionare normalmente.

Per evitare nuovi problemi ho ripreso l’attività normale gradualmente durante il corso delle due settimane che seguivano. Necessario? Non lo so ma l’account ora va alla grande quindi ha funzionato.

Ridurre l’attività al minimo

Il secondo account era un account di un ristorante. Purtroppo era impossibile frenare al 100% le pubblicazioni. Instagram era il metodo ptiù efficace di comunicazione con i clienti. Eravamo obbligati a pubblicare una story al giorno e durante tutto il periodo di ban abbiamo anche dovuto pubblicare delle foto.

In questo caso la strategia è stata quella di ridurre al minimo l’attività dell’account in maniera da non far sembrare che stessimo spammando.

  • Solo una story al giorno senza localizzazione ne hashtag.
  • Nelle foto pubblicate abbiamo usato solo un hashtag di prova. Si trattava del nome e cognome dello chef. In questo modo potevamo fare un check dello stato del ban.
  • Non abbiamo scritto a nessuno, ci siamo limitati a rispondere ai clienti che scrivevano.

Oltre a questo abbiamo disconnesso qualsiasi tipo di applicazione che stavamo utilizzando sul profilo.

Risultato ottimo. Anche in questo caso il ban è durato solo 10 giorni. Passato questo periodo di tempo l’account è tornato a funzionare a gonfie vele.

Cosa è successo dopo?

Dopo vari altri test che non hanno portato risultati rilevanti, abbiamo ripreso ad utilizzare il profilo utilizzando solo foto di qualità e utilizzando solo tecniche di social media marketing non ritenute scorrette da Instram.

Social Media

Interazioni del lettore

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Iscriviti alla newsletter

Verbena Contents & Strategy

P.I. 02629000742 ▫ Privacy & Cookies ▫ Contatti

  • Homepage
  • Servizi
  • Contatti
  • Blog

Usiamo i cookie per fornirti la miglior esperienza d'uso e navigazione sul nostro sito web.

Per sapere di più sui tipi di cookies che utilizziamo e personalizzare la tua scelta clicca su impostazioni.

Verbena Contents & Strategy
Powered by  GDPR Cookie Compliance
Panoramica privacy

Questa web utilizza cookies in modo tale da poter migliorare l'esperienza dell'utente. Le informazioni relative ai cookies sono salvate nel tuo navigatore e servono per riconoscerti quando torni a visitare il nostro sito. La finalità è quella di far sapere quali sono le sezioni del sito più interessanti per le persone che lo visitano.

Cookie strettamente necessari

Questa web utilizza cookies di terze parti per finalità analitiche (Google tag manager) per raccogliere informazioni anonime come ad esempio il numero di visitatori o le pagine che vengono visitate.

Accettando questa cookie ci aiuterai a migliorare il nostro sito.

Se disabiliti questo cookie, non saremo in grado di salvare le tue preferenze. Ciò significa che ogni volta che visiti questo sito web dovrai abilitare o disabilitare nuovamente i cookie.

Cookie di terze parti

Questa web utilizza cookies di terze parti per finalità analitiche (Google tag manager) per raccogliere informazioni anonime come ad esempio il numero di visitatori o le pagine che vengono visitate.

Accettando questa cookie ci aiuterai a migliorare il nostro sito.

Attiva i cookie strettamente necessari così da poter salvare le tue preferenze!